domenica 14 febbraio 2010
O-U, Japan
Quando il RIO è RIO e non "combination of blazingly fast, interwoven musical lines delivered at blinding speed mixed" ovvero altrettanto oscenamente quel "late 70s art-punk and no-wave scene and avant-garde jazz" tanto caro a certe label "pseudocolte" che vanno di moda adesso.
Qui troviamo una perfetta unione di RIO, fusion, classical music e jazz, suonati da musicisti impeccabili guidati da quel Kazuto Shimizu membro di band di grande spessore fra cui Arepos, Killing Time, Shingetsu e Tipographica.
Musica complessa ma mai difficile all'ascolto.
sabato 13 febbraio 2010
Prism - Live alive vol.2-, Japan
Quattro soli brani (Karma ed Unforgettable da "Surprise", The First Sky And The Last Sea da "Visions" e Cruiser's Street da "Nothin' unusual") per questo live registrato a Tokyo il 9 settembre del 1985 e pubblicato due anni dopo.
Accanto ai Prism "ufficiali" (Akira Wada alla chitarra e Ken Watanabe al basso) troviamo una formazione stellare capitanata dal grande tastierista Jun Fukamachi.
Trattasi cronologicamente del dodicesimo album di questa band nata nel 77 ed ancora in piena attività e del terzo live.
Come è noto i Prism con i T-Square e i Casiopea sono considerati i leader del movimento fusion-jazz nipponico ma IMO sono assai più prog dei loro colleghi e tutta la loro discografia lo dimostra, dal primo album nel quale è presente Katsutoshi Morizono degli Yonin Bayashi all'ultimo "Invite" uscito quest'anno.
Questo live è semplicemente perfetto e la versione di "Unforgettable" è semplicemente commovente ed uno dei vertici della nostra musica.
Chiunque non possieda almeno 4/5 album dei Prism non può assolutamente essere considerato un fan del prog giapponese.
TRI-OFFENSIVE, Japan
L'ultima (in ordine di tempo, il disco è uscito nel 2009) meraviglia giapponese nell'ambito dell' heavy progressive jazz-rock in cui i nipponici sono maestri.
Guidati dal prodigioso ventunenne Yuya Komoguchi (l'erede di Alan Holdsworth?) e con una stellare sezione ritmica formata da Jiro Okada dei PRISM al basso e Keisuke Komari dei KENSO e YAJYU OHKOKU, la band ha prodotto un lavoro assolutamente all'altezza dei migliori Fragile e Exhivision.
Rintracciabile, seppure a prezzo alto, da rivenditori nipponici tipo amazon.co.jp, vale ogni Euro.
After the fire, UK
Capita spesso nel mondo del collezionismo musicale progressivo di imbattersi del tutto inaspettatamente in una band o in un disco sorprendente. Ho acquistato per puro caso a Londra il vinile di "Signs of change" nell'82 su consiglio di un amico appassionato di "Christian rock" e ne rimasi folgorato a tal punto da ricercarlo per gli amici con inserzioni su Record Collector.
Sintesi di sei anni di lavoro e concerti, è un disco di puro prog alla England, nella tradizione quindi dei grandi Yes, ELP e Genesis, con un paio di brani vicini a certo folk alla Steeleye o Fairport.
Nulla o quasi che lasci presagire quella che sarà la svolta new wave della band, che presto firmerà con CBS e produrrà tre album commercialmente fortunatissimi, tanto che permetteranno loro di aprire concerti per ELO, Van Halen e Queen.
La versione Cd contiene bonus tracks risalenti al primo periodo della band di ottimo livello qualitativo; il vinile non è economicissimo ma non impossibile da trovare.
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